giovedì 17 marzo 2016

A PROPOSITO DELLA SCALETTA




“Secondo le analisi costruttive e fotogrammetriche effettuate in una ricerca didattica promossa dall’ingegnere Bruno Capozzo, autorevole programmatore e docente di servomeccanismi ed elettrotecnica, nonché dall’architetto Jotis Spasiano, esperto di progettazione di particolari costruttivi e docente di Tecnologia e di arte ed immagine, dalle foto ufficiali della NASA risulta che il modulo lunare preparato, provato e supervisionato definitivamente da Neil Armstrong e da Buzz Aldrin fino all’11 luglio `69, non è lo stesso di quello delle foto ufficiali che ritraggono lo stesso modulo posato sul suolo lunare. L’evidenza si trova nell’osservazione degli elementi strutturali. La scaletta a pioli infatti è saldata irreversibilmente su uno dei piedi del modulo lunare ed è costituzionalmente differente da quella del modulo ritratto sulla Luna che mostra gli stessi pioli non più saldati ma avvitati ai cosciali e con estremità troncoconiche anziché cilindriche. Si può notare che la stessa scaletta supervisionata da Armstrong e Aldrin si ritrova nelle foto delle operazioni preliminari dell’Apollo 17 nel 1972. Nelle foto è possibile ritrovare la scaletta con i terminali troncoconici tra le riprese ad alta definizione dell’allunaggio del 1972 ed in un modulo lunare sospeso ad un gancio a diversi metri di altezza utilizzato per l’allestimento, che però non risulta essere quello schermato e supervisionato il 24 agosto del 1972. Anche la presunta schermatura dai raggi solari eseguita con scotch e carta dorata risulta simile ma non identica tra quella del modulo preparato e allestito nei padiglioni NASA nel ’69 e nel ’72 ed il modulo allunato nelle stesse missioni. Si osserva poi che il modulo allunato nel 1972 è stranamente lo stesso di quello allunato nel 1969, ma diverso da qualunque altro presente nei padiglioni NASA durante tutto il periodo di preparazione dell’Apollo 11. Il modulo del 1972, oltre ad apparire lo stesso del 1969, è però vistosamente più danneggiato. Infatti le rivettature delle lamiere che foderano il modulo sono saltate, presentano evidenti deformazioni e non risultano aderenti al telaio strutturale di supporto. Proprio le rivettature costituiscono un’altra evidenza perché quelle presenti nei padiglioni NASA sono correttamente eseguite in maniera sfalsata, come normalmente si usa fare nella pratica ingegneristica per consentire alle reazioni vincolari dei rivetti di non interferire tra di loro, mentre le rivettature del modulo allunato nel ’69 e nel ’72 sono invece allineate e del tutto inefficienti, tanto da consentire deformazioni enormi alle lamiere che hanno ceduto sotto il riassetto del telaio principale dopo che la macchina scenica è stata spostata per le riprese del presunto scostamento del modulo dalla navetta in orbita lunare (constatabile con l’osservazione delle foto ufficiali NASA). Si noti che per le fusoliere e per tutte le strutture della rampa di lancio le rivettature sono chiaramente seguite da saldature a filo continuo per garantire omogeneità e continuità dei telai e delle lamiere calandrate. Invece nei moduli lunari, ad eccezione della suddetta scaletta saldata ad uno dei quattro piedi pneumatici, non si osserva né un filo né un punto di saldatura, nonostante queste strutture fossero state destinate a lavorare nel vuoto.”





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Il romanzo è disponibile in formato cartaceo su
http://www.youcanprint.it/fiction/fiction-thriller-storica/il-giorno-della-verit-9788892647862.html 

1 commento:

  1. Scusate, mi viene un dubbio: non è che avete confuso il _simulacro_ di addestramento con il veicolo effettivo? Se indicate esattamente i riferimenti fotografici si potrebbe chiarire il possibile equivoco.

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